L’uva sudafricana prepara la sua campagna per il 2023

L’uva sudafricana prepara la sua campagna per il 2023

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Dopo una stagione difficile, gli esportatori sudafricani hanno messo a disposizione tutti i mezzi per ottenere i migliori risultati possibili nel 2023

Fonti di SATI, l’associazione che racchiude il settore vitivinicolo sudafricano, hanno assicurato di aver svolto un ottimo lavoro di collaborazione tra i diversi anelli della filiera in modo che la campagna possa essere affrontata nel miglior modo possibile di fronte alle sfide globali » Sono stati compiuti progressi molto significativi e il Sudafrica è pronto a confermare il suo status di fornitore di uva di qualità per l’emisfero australe”.
La stagione 2021/22 si è rivelata una delle più difficili dalla deregolamentazione di 20 anni fa. L’aumento dei costi di produzione, i costi di trasporto e le sfide logistiche hanno rappresentato grandi ostacoli per il settore.

SATI ha lavorato a stretto contatto con tutti gli attori della filiera, tra cui Transnet, il porto di Cape Town, Hortgro, il Fresh Produce Exporters Forum e altre associazioni analoghe come la CGA, la Citrus Growers Association per sviluppare piani di strategie proattive in grado di mitigare le attuali sfide socioeconomiche.
I continui miglioramenti della produzione includono speciali protocolli post-raccolta e una gestione specifica dell’impianto.

Al fine di monitorare e mantenere temperature ottimali di conservazione del freddo, SATI sta attualmente sviluppando un progetto di catena del freddo dallo stabilimento di produzione stesso ai mercati di destinazione, il tutto in collaborazione con produttori ed esportatori.

Esportazioni per regione

L’area di Orange River si conferma la più importante, con una crescita di oltre il 20% e una produzione di 22,3 milioni di cassette da 4,5 kg di uva da tavola.
Il cambiamento più importante registrato nel marketing globale del paese è stata una diminuzione del 30% delle sue spedizioni in Russia. D’altra parte, l’aumento più notevole è stato nelle spedizioni in Medio Oriente e Sud-Est asiatico, come mercati alternativi alla Russia.

Le spedizioni verso l’UE sono in testa alla classifica con 35,27 milioni di scatole spedite, il 5,8% in meno rispetto alla stagione 2020-21. Il mercato del Regno Unito, secondo destinatario, ha registrato cifre inferiori alla norma, il tutto inquadrato nella crisi economica che sta attraversando il Paese.