Corriere Ortofrutticolo| CUT, presentato a O.P. e soci il primo Catasto varietale dell’uva

Corriere Ortofrutticolo| CUT, presentato a O.P. e soci il primo Catasto varietale dell’uva

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Si è svolta presso l’agriturismo Lama San Giorgio, a Rutigliano (Ba), l’Assemblea annuale della Commissione Italiana Uva da Tavola.

Alla presenza del Presidente Massimiliano Del Core, del Vice Presidente Stefano Borracci, di tutto il Consiglio Direttivo e del Project Manager dell’associazione di filiera dell’uva da tavola italiana, Lorenzo Diomede, i soci hanno approvato il bilancio d’esercizio 2022, discusso di organizzazione interna riepilogando le iniziative fin qui portate avanti dalla CUT a favore del comparto e manifestando il proprio convinto sostegno ai progetti che la Commissione sta promuovendo per il 2023.

Tra questi progetti forse il più significativo è appunto quello realizzato insieme a CSO Italy: il primo Catasto Varietale dell’Uva da Tavola italiana.
La notizia dell’ottimo risultato conseguito era già stata preannunciata durante il Macfrut di Rimini lo scorso 5 maggio, quando il Presidente CUT Del Core ed il Direttore CSO Italy Macchi avevano parlato di un lavoro di importanza cruciale per il settore dell’uva da tavola, con oltre 10.000 ettari censiti.

Durante l’assemblea sono stati presentati i risultati dell’analisi dei dati del catasto varietale uva da tavola, per il momento solo ed in esclusiva per i soci della Commissione e per le OP che hanno contribuito alla raccolta dei dati: molte conferme, ma anche tante sorprese e trend inaspettati sono gli elementi emersi dalla condivisione dei dati e dal dibattito che ne è seguito tra i presenti. Molto chiare e precise le evidenze puntuali e prospettiche che sono state portate all’attenzione degli operatori da Tomas Bosi di CSO Italy, intervenuto in qualità di relatore all’assemblea CUT, che, con il coordinamento del Direttore CSO Italy Elisa Macchi, ha acquisito e gestito i dati conferiti dagli uffici di Ferrara.

Grande interesse da parte dei presenti per i dati attuali e quelli previsionali riportati, nonché per i trend riscontrati nelle dinamiche evolutive della produzione di uva da tavola in Italia.

Soddisfatto il Presidente Massimiliano Del Core, che ha dichiarato: “La CUT ha attivato le sinergie giuste affinché CSO Italy fosse nelle condizioni di fornire questo importantissimo servizio, grazie anche alla disponibilità ed al prezioso aiuto delle OP italiane che producono Uva da Tavola e che hanno partecipato all’iniziativa. È un passaggio che non abbiamo timori a definire storico: la conoscenza dettagliata del patrimonio varietale produttivo dell’uva da tavola in Italia è indispensabile per poter riuscire a pianificare la produzione, confrontarsi su basi concrete e reali per programmare l’innovazione varietale insieme ai breeders, affrontare meglio e più adeguatamente il mercato e recuperare posizionamento e competitività per il prodotto e per le aziende. Ci auguriamo di poter ampliare ulteriormente il ns. campione, già rappresentativo ed avere la collaborazione di altre nuove importanti realtà di filiera per le attività di aggiornamento dati già previste.”

“Sapere cosa e come si produce aiuta senza dubbio a sviluppare il settore e indica la strategia da seguire per i gruppi aziendali e le OP di Puglia, Basilicata e Sicilia, gli operatori che noi, in quanto associazione di filiera dell’uva da tavola, ci proponiamo di sostenere e supportare con le nostre tante iniziative concrete. Partire dai numeri, quelli veri, quelli che consentono di assumere decisioni consapevoli e migliorare la competitività delle aziende è sempre stato uno degli obiettivi prioritari per la CUT – aggiunge il responsabile di progetto Lorenzo Diomede – e possiamo dire di essere partiti con il piede giusto, insieme a CSO Italy: il primo Catasto Varietale dell’Uva da Tavola italiana garantisce infatti informazioni specifiche, in forma anonima e aggregata, sulle produzioni di uva da tavola nei diversi areali, e sarà ampliato ed aggiornato anno dopo anno.”

“I dati che sono emersi dall’analisi appaiono senz’altro attendibili, ha commentato Tomas Bosi di CSO Italy, e mostrano una filiera molto dinamica e articolata, con oltre 130 varietà di uva da tavola distribuite in maniera alquanto disomogenea sul territorio nazionale, tra uva con semi e seedless. Degno di nota l’andamento produttivo delle varietà a bacca colorata senza semi. Significativa la distribuzione geografica degli impianti delle diverse varietà, segmentata per tipologia ed anno di impianto.”

Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione che sono stati oggetto di discussione a seguito dell’osservazione dei dati, come detto, in esclusiva per la CUT.

Per l’uva si sta sbloccando l’export verso il Sud Africa

Durante i lavori, inoltre, il Presidente Del Core ha anche dato notizia ai soci della Commissione Uva da Tavola che, grazie al lavoro svolto sempre insieme a CSO Italy e segnatamente con Simona Rubbi, dell’Ufficio Fitosanitario, sembrerebbe si stia finalmente sbloccando il dossier export uva da tavola per il Sud Africa e si sta continuando a lavorare per finalizzare l’apertura del mercato thailandese.
Buone notizie dunque per i soci CUT e per l’intero comparto.

“Tra non molto – entro settembre – arriverà un altro straordinario successo dell’attività e dell’intraprendenza della Commissione Italiana Uva da Tavola – riprende il Project Manager della CUT, Lorenzo Diomede: si tratta del riconoscimento del Distretto Agroalimentare Pugliese dell’Uva da Tavola, attraverso il quale si avvieranno attività di ricerca e promozione, investimenti e progetti per la filiera. Anche questo processo aggregativo, a cui hanno aderito diverse decine di imprese del settore, tra produttori, operatori commerciali, tecnici e associazioni, è stato promosso e voluto dalla CUT ed è, a nostro avviso, da considerarsi un’iniziativa concreta ad alto valore aggiunto per garantire modernità e rilancio al comparto.
In merito alla creazione ed al riconoscimento del Distretto, siamo pronti a promuovere le attività affinché si replichi l’iniziativa anche in Sicilia quanto prima, insieme ai nostri soci e consiglieri siciliani, ed agli amici dell’Associazione Produttori di Sicilia”.

Articolo a cura del Corriere Ortofrutticolo