FreshPlaza | Focus sul mercato globale dell’uva da tavola
Il mercato globale dell’uva mostra un quadro molto variegato al momento. Sul mercato europeo si teme che i prezzi aumentino a un tale livello da scoraggiare gli acquisti di uva da parte dei consumatori, soprattutto alla luce dell’attuale aumento del costo della vita. Tuttavia, la domanda rimane forte, soprattutto per le varietà senza semi. Anche in Italia, dove il consumo delle uve con semi è sempre stato elevato rispetto alla media europea. Insieme alla Grecia e al Sudafrica, la stagione viticola italiana è stata duramente colpita dal clima umido, che ha influito sulla qualità delle uve. L’India, invece, ha avuto un’ottima stagione vegetativa e si sta concentrando sul mercato asiatico. Nel complesso, il mercato globale dell’uva promette di essere entusiasmante per molti.
Paesi Bassi: ansia per un mercato dell’uva “costoso”
Quest’anno la stagione dell’uva europea si è svolta senza soluzione di continuità con l’uva d’oltremare. Dopo quella proveniente da Perù e Brasile, ora arrivano sul mercato i grappoli della Namibia e del Sudafrica. Quest’anno le esportazioni verso l’Europa sono significativamente più basse sia dal Perù che dal Brasile. “Il tasso di cambio gioca un ruolo importante. L’Euro debole rispetto al Dollaro, combinato con i costi di trasporto estremamente elevati verso l’Europa, spinge gli esportatori a spedire verso il Nord America. Anche dal Sudafrica ci si aspettano volumi più bassi nel pre-stagione. Secondo un importatore, attualmente il mercato dell’uva è caratterizzato dall’ansia. “A causa della carenza, i prezzi sono ad un livello elevato. Le forniture sono ancora limitate e arrivano in maniera discontinua. Ci si chiede principalmente come i supermercati e i consumatori reagiranno al prezzo all’origine più alto”.
Belgio: la domanda di uva senza semi supera l’offerta
Per un importatore belga la stagione dell’uva d’oltremare è ormai in pieno corso e la domanda è buona. “Tuttavia, al momento l’offerta di uve senza semi non riesce a tenere il passo con la domanda. L’uva proveniente dal Sud America è di buona qualità e la richiesta aumenta sempre verso la fine dell’anno. L’uva è davvero un prodotto di punta per noi in questo momento. Almeno per quanto riguarda le varietà senza semi. Per l’uva con semi è una storia completamente diversa. Qui non c’è quasi più interesse. La praticità dell’uva senza semi ha la meglio. Inoltre, vediamo che l’uva senza semi tende ad essere più croccante”.
Tuttavia, l’offerta è ancora un po’ deludente. “A causa degli alti costi di trasporto, molti scelgono di spedire più vicino e così facendo inviano meno volumi. Ciò si traduce in prezzi elevati verso la fine dell’anno. La buona domanda è dovuta principalmente al fatto che la qualità è soddisfacente e che l’uva è ancora un’alternativa più economica alla frutta esotica, più costosa, durante le feste. Bisognerà vedere come si evolverà la situazione nel nuovo anno”.
Germania: inizio tardivo della stagione sudafricana
Quest’anno la stagione dell’uva d’oltremare sta iniziando in modo relativamente lento. All’inizio di dicembre si sono verificati degli scioperi in Perù, che hanno causato una carenza nella fornitura di uva rossa senza semi. Nel frattempo, anche le navi in arrivo dal Sudafrica hanno subito notevoli ritardi a causa degli scioperi nei porti marittimi, sottolinea un importatore. “In Namibia le scorte sembrano buone, ma gli esportatori sono ancora alle prese con la mancanza di materiali di imballaggio. In Sudafrica, le precipitazioni sono state eccessive nelle ultime settimane e si prevedono ancora piogge. Alcuni frutteti del nord sono già danneggiati da fitopatie”.
Fino ad ora la domanda è stata un po’ più contenuta a causa dell’andamento dei prezzi. Al momento, tuttavia, la domanda mostra un visibile aumento dovuto alla mancanza di quantità. Le ultime scorte europee provenienti dall’Italia sono state smaltite solo pochi giorni fa. La riluttanza all’acquisto dovuta all’inflazione non riguarda il settore dell’uva da tavola in quanto tale, ma colpisce più marcatamente i frutti esotici. I costi di trasporto e logistica, sempre elevati, sono ancora più problematici per il settore dell’uva.
Regno Unito: prospettive positive per l’uva importata, ma i prezzi rischiano di aumentare troppo
Il Perù produce uva praticamente tutto l’anno, infatti c’è sempre qualcosa in arrivo per alcune varietà, ma la stagione principale per l’uva senza semi è iniziata nella settimana 38. L’uva nera senza semi è stata la varietà principale ad arrivare nel Regno Unito alla fine della settimana 42, seguita da partite di uva rossa senza semi e poi bianca due settimane dopo, intorno alla settimana 44/45.
Il clima più freddo del solito a Piura ha ritardato la stagione di 7-14 giorni, dal momento che i coltivatori stavano aspettando l’aumento del brix. Ciò ha causato un ritardo nell’avvio dei programmi. Tuttavia, i volumi sono rimasti invariati, con le uve che continuano ad avere una buona resa in termini di dimensioni, secondo un importatore del Regno Unito.
“All’inizio dell’organizzazione dei programmi per l’Europa, il Dollaro americano era molto forte rispetto alla Sterlina e all’Euro, e anche le tariffe di spedizione erano elevate. Questo equilibrio tra la frutta non ancora pronta e i prezzi più alti in termini di valuta europea ha fatto sì che i volumi più bassi non avessero un grande impatto all’inizio”.
“La fine anticipata delle uve europee, insieme all’inizio ritardato del Perù e ai volumi limitati del Brasile con annessi i ritardi delle navi, hanno fatto sì che il mercato fosse carente e i prezzi salissero alle stelle. In Brasile ci sono state piogge e i programmi non sono stati rispettati, il che ha mantenuto il mercato forte. Il Perù è molto bravo a mantenere i programmi grazie al clima più stabile, ma quando gli acquirenti si sono resi conto della carenza era troppo tardi e coloro che hanno inviato frutta a titolo speculativo avranno ottenuto un ottimo profitto”.
Come di consueto, il Perù sta cominciando le spedizioni verso l’Asia e il Nord America, dove le varietà ad acino grande e a lunga conservazione sono ben accolte: questi due mercati crescono ogni anno per il Perù. Il raccolto da stoccaggio in California è più o meno terminato, quindi il passaggio alle importazioni è in pieno corso negli Stati Uniti.
“Le attuali questioni politiche in Perù stanno causando problemi con scioperi e blocchi stradali – il governo e l’esercito hanno iniziato a mobilitarsi e a stabilizzare la situazione passo dopo passo. C’è molta disinformazione e radicali che cercano di fomentare i disordini – il messaggio che la gente deve sentire è: ‘Va bene protestare, ma non va bene vandalizzare o prendere il controllo delle autostrade o fare del male alle persone’. Speriamo che nei prossimi giorni prevalga la calma”.
“La nuova stagione delle uve sudafricane e namibiane ha cominciato ad arrivare nel Regno Unito; finora le uve ricevute sono state molto buone, anche se pioggia e grandine hanno colpito le aree di produzione causando danni diffusi. Molte uve andranno perse ed è difficile comprendere adeguatamente la situazione attuale. Senza dubbio ci sono state delle perdite e le foto sono piuttosto drammatiche. Quando i dati saranno chiari forse verrà confermata una situazione di carenza sul lungo termine”.
Secondo l’importatore, i costi di spedizione stanno iniziando a scendere dai livelli ridicoli raggiunti, ma la distribuzione delle riduzioni non è sempre equa per regione o Paese, e crea molte difficoltà aggiuntive per gli agricoltori e gli acquirenti di ortofrutta. A questo si aggiungono anche i ritardi nelle spedizioni.
“L’uva si colloca nella fascia più alta del livello dei prezzi per i clienti, quindi per il consumo l’industria deve stare attenta che i prezzi non diventino troppo alti a causa di tutti i problemi sopra citati, in quanto soprattutto in Europa i consumatori sono più oculati negli acquisti e la scala della domanda e dell’offerta è finemente bilanciata”.
Francia: la domanda aumenta per le festività
A dicembre l’offerta di uva è generalmente in calo, le origini francesi e italiane stanno terminando, anche se ci sono ancora alcune uve di origine spagnola. I prezzi e la domanda aumentano in vista delle festività. La varietà Italia sta subendo un calo di qualità a causa del caldo estivo e della fine stagionale. Presto il mercato francese accoglierà le uve in controstagione dall’emisfero meridionale, provenienti da Sudafrica e Cile.
Italia: stagione difficile
“La nostra campagna dell’uva da tavola è praticamente terminata, sebbene alcune aziende abbiano ancora disponibili limitate quantità frigoconservate, che hanno deciso di vendere a ridosso del periodo natalizio – dichiara un produttore della provincia di Bari, che conta oltre 50 ettari dedicati a uva – I prezzi attuali dei pochi grappoli disponibili variano da 1,80 a 2,50 €/kg. L’annata 2022 ha sancito definitivamente la prevalenza da parte dei consumatori per le uve senza semi, anche in Italia, dove il consumo delle uve tradizionali è sempre stato elevato rispetto alla media europea, anche a causa della maggiore presenza di vigneti di varietà tradizionali. Per le cultivar con semi, la stagione è terminata nei peggiori dei modi, in quanto molto prodotto è rimasto invenduto sulle piante, tanto che diverse aziende hanno avuto una mancanza totale di fatturato”.
“Una stagione davvero pesante per l’uva da tavola siciliana, che non si smentisce fino alla fine – riferisce un produttore – Nei giorni scorsi, nebbia e pioggia hanno rovinato l’uva in campo. Poco il prodotto sulle piante laddove si è salvato qualcosa, mentre c’è disponibilità nelle nostre celle. Qui però bisogna fare un distinguo tra varietà Italia, di qualità media, e Red Globe che invece presenta caratteristiche organolettiche piuttosto performanti, sebbene in minore quantità. Attualmente non si può parlare di prezzi alla produzione perché i prezzi, almeno nel nostro caso, si fanno a seconda della disponibilità nelle celle: 0,70 €/kg per la varietà Italia e 1,00-1,20 €/kg per la Red Globe. La disponibilità del prodotto dovrebbe consentirci di arrivare, specialmente con l’uva rossa, fino a Capodanno con le migliori partite e, in tal senso, le richieste sono alte per Francia, Spagna e altre destinazioni in Europa”.
Spagna: l’uva spagnola deve affrontare la concorrenza del Perù
La campagna spagnola dell’uva da tavola senza semi sta volgendo al termine, mentre ci sono ancora varietà con semi come l’Aledo che arriveranno fino alla fine dell’anno per i tradizionali 12 chicchi di uva di Capodanno. Secondo un coltivatore e commerciante spagnolo, le vendite delle varietà importate – principalmente dal Perù – sono bloccate sul mercato spagnolo da novembre. Poiché i prezzi di importazione dell’uva peruviana sono elevati a causa della minore disponibilità e dell’aumento dei costi logistici, il frutto è diventato uno dei prodotti più costosi sugli scaffali, il che ha rallentato notevolmente il consumo.
“Gli importatori pensavano di avere una carenza di uva dal Perù a causa dei minori volumi, ma sembra che ci sia un’eccedenza e ora siamo costretti a vendere sottocosto”, dice il commerciante spagnolo. “Le vendite potrebbero accelerare un po’ verso Natale, ma non ci aspettiamo una buona campagna quest’anno”.
Grecia: umidità estrema e forti piogge colpiscono il prodotto
Quest’anno, per 28 giorni consecutivi, nella zona di coltivazione dell’uva greca si è registrata un’estrema umidità relativa. Di conseguenza, le uve non hanno raggiunto una qualità adeguata e hanno avuto bisogno di vendite rapide per evitare lunghi tempi di stoccaggio. Insieme alle forti piogge, che hanno completamente distrutto le uve IFG Sweet Globe di un esportatore e danneggiato le uve IFG Sweet Favors, la stagione si è rivelata negativa. La richiesta di Red Seedless è stata estremamente elevata, perché la Spagna non ha avuto uve di colorazione e qualità giusta a causa dell’ondata di caldo.
I prezzi sono stati mantenuti bassi per aiutare i clienti a far fronte ai loro problemi di inflazione e la frutta si è spostata velocemente. In generale, la domanda di uva greca è diminuita del 20-30% perché i clienti sono più selettivi nella spesa e la Spagna ha molto da offrire e ottimi rapporti con i rivenditori. Il Regno Unito è un mercato molto importante per le uve greche. La Germania rimane il mercato principale per l’uva greca senza semi.
Sudafrica: forti piogge colpiscono le regioni di coltivazione dell’uva
Le piogge sono state abbondanti in Sudafrica, in tutte le regioni in cui si coltiva l’uva, da nord a sud su una distanza di 1.500 km. Le esportazioni sono state inferiori al solito e la prima finestra di produzione sarà insufficiente; in pratica solo la valle di Aussenkehr in Namibia sta procedendo senza intoppi al momento. Si dice che le uve namibiane siano molto buone.
Nella regione dell’Orange River i raccolti di Early Sweet e Prime sono più leggeri del previsto; l’eccessivo calore durante la fioritura in ottobre ha causato la caduta dei frutti. La stima del raccolto per questa regione (seconda per produzione alla Hex River Valley) è inferiore del 12-17% rispetto ai 22,3 milioni di cartoni da 4,5 kg dello scorso anno.
È simile la situazione nella regione settentrionale, che apre la stagione in concomitanza con la Namibia ma che fornisce una parte molto più piccola delle uve sudafricane. Si tratta di un’area soggetta a precipitazioni estive, quindi perfettamente in grado di gestire le piogge.
Le uve più precoci vengono raccolte nella regione di Olifants River e, come l’anno scorso, la raccolta è stata complicata dalla pioggia.
Un coltivatore di Trawal dice di aver perso metà del suo raccolto di uve Prime e metà di quello di uve Tawny a causa della pioggia, e i grappoli sembravano davvero di qualità. (Solo quattro anni fa la zona era in preda a una siccità così forte che alcuni vigneti erano stati sradicati).
Si prevedono altre piogge nel Capo e potrebbero ritardare l’inizio della vendemmia nella Hex River Valley, il cui raccolto è stimato tra il 4 e il 6% in meno rispetto ai 25,25 milioni di cartoni dell’anno scorso.
La situazione sarà positiva per chi ha uva di buona qualità da esportare in questo momento. I forti temporali hanno avuto un notevole impatto e, di conseguenza, potrebbero esserci problemi di qualità. Le uve danneggiate prossime alla maturazione provenienti dal Capo Occidentale possono fortunatamente essere inviate all’essiccazione come uva sultanina, la cui produzione ne trarrà probabilmente beneficio.
Resta da vedere se l’industria dell’uva da tavola riuscirà a superare nuovamente i 70 milioni di cartoni da 4,5 kg. Tra gli altri ostacoli da superare c’è la cronica mancanza di energia elettrica, che ha portato alla carenza di cestini (per non parlare dell’inflazione dei costi del materiale da imballaggio) e il costo del gasolio per mantenere in funzione i generatori è estremamente elevato.
I coltivatori di uva da tavola avranno bisogno di prezzi più alti e di adeguare i margini degli altri attori lungo la catena del valore.
Almeno c’è un buon rapporto con Transnet per mantenere il porto di Città del Capo operativo (tranne il giorno di Natale) ed evitare i ritardi degli anni precedenti, tempo e vento permettendo.
India: buone prospettive per la stagione dell’uva indiana
Alcuni esportatori indiani di uva hanno già iniziato la stagione. La frutta disponibile è più adatta al mercato asiatico, poiché i livelli massimi di residui (LMR) saranno più alti di quelli richiesti dal mercato europeo. La stagione sudafricana è già iniziata, quindi non è nell’interesse dell’India iniziare a spedire l’uva al mercato europeo nello stesso momento. Le spedizioni verso il mercato europeo e inglese dovrebbero iniziare entro la fine di gennaio. I volumi sono buoni, dato che durante la coltivazione non ci sono state praticamente sfide climatiche. Ciò significa che anche la qualità delle uve è solida. In generale, il clima è stato molto favorevole alla coltivazione dell’uva. A partire dalla seconda metà di gennaio inizierà il confezionamento delle uve destinate al mercato europeo.
Nord America: si prospetta una stagione interessante per l’uva
Secondo uno spedizioniere nordamericano, la prossima stagione dell’uva da tavola d’importazione, che sta iniziando a uscire dalla produzione nazionale della California, sarà una stagione interessante. “Quest’anno possiamo aspettarci una buona qualità da tutte le regioni e non credo che si verificheranno i ritardi di transito e i conseguenti problemi di condizione del prodotto che abbiamo visto l’anno scorso. La California è ancora sul mercato. All’ultimo conteggio c’erano ancora 6 milioni di cartoni di uva californiana in magazzino. Anche se non sono sicuro di quanta di questa uva arriverà alla distribuzione”.
Lo spedizioniere osserva che inizialmente si prevedeva che la stagione californiana sarebbe terminata prima, date le condizioni climatiche estive che hanno causato difficoltà ai frutti. “Inoltre, per gli standard californiani, si è trattato di un raccolto più leggero, con meno di 100 milioni di casse . Quindi le aspettative erano alte: il Nord America sarebbe pronto per una transizione anticipata verso l’uva importata”.
La produzione di uva del Perù è prevista in crescita per questa stagione e le esportazioni verso gli Stati Uniti sono già aumentate in modo sproporzionato. “Le valute europee sono relativamente deboli rispetto al dollaro americano e l’Europa sta affrontando alcune difficoltà economiche per una serie di motivi, tra cui l’inflazione e l’impatto della guerra in Ucraina. Quindi c’è stato un calo delle spedizioni verso l’Europa e il Regno Unito, mentre molta più frutta è stata spedita in Nord America. Le spedizioni verso gli Stati Uniti sono aumentate di oltre il 35% rispetto allo scorso anno, mentre i carichi verso l’Europa e il Regno Unito sono diminuiti di quasi il 20%”.
Il Perù continua ad allontanarsi dalle varietà tradizionali di uva, tra cui Flames, Thompson, Crimson e Red Globe (quest’ultima è la varietà predominante in Perù). Il Paese continua a puntare sulle nuove varietà brevettate, tra cui Sweet Globe – che finora ha rappresentato il 20% delle esportazioni peruviane in questa stagione – Allison, Timcos, Autumn Crisp, Sable e Midnight Beauty.
Sebbene sia difficile dire cosa sia normale per una transizione, il passaggio alle importazioni sta avvenendo in un momento simile a quello dell’anno scorso. “Non credo che ci si possa ragionevolmente aspettare che i rivenditori passino alle uve importate prima del Giorno del Ringraziamento. L’attenzione non è rivolta all’uva da tavola e la California ha sempre abbastanza frutta di buona qualità per superare il mese di novembre”, afferma l’esperto, sottolineando che alcuni spedizionieri californiani arrivano fino a dicembre. “La normalità è la metà di dicembre, con una transizione completa entro la fine di dicembre e l’inizio di gennaio”.
Per quanto riguarda la domanda di uva, nei mesi di ottobre e novembre si è registrata una domanda moderata, forse a causa della qualità e delle condizioni irregolari della tarda stagione in California. Ora però, mentre la frutta californiana si vende tra i 20 e i 22 dollari, i venditori di uva peruviana stanno spingendo per un prezzo più alto, tra i 30 e i 32 dollari. “I consumatori pagheranno un prezzo al dettaglio più alto per l’uva da tavola? – si chiede lo spedizioniere – Non c’è stata una transizione sufficiente da parte dei rivenditori per vedere come i consumatori reagiranno ai cambiamenti dei prezzi al dettaglio. Ne sapremo di più tra un paio di settimane, osservando il ritmo di riordino dei rivenditori”.
A gennaio, naturalmente, entreranno sul mercato altre regioni produttrici, a cominciare dal Cile, che inizierà con gli arrivi verso la fine dell’anno o all’inizio di gennaio. Il Cile sta continuando ad abbandonare le varietà tradizionali ma più precoci, come Sugraone e Flames. Attualmente le stime della produzione cilena parlano di oltre 65 milioni di casse di uva da esportazione, anche se non tutte destinate al Nord America.
“Ci aspettiamo frutta dal Sudafrica, anche se ne arriverà di più in Canada che negli Stati Uniti – dice lo spedizioniere – L’uva sudafricana è diretta in questo momento verso l’Europa e il Regno Unito. In Canada e negli Stati Uniti arriverà a gennaio”.
Cile: inizio imminente della stagione di esportazione
Nella sua seconda stima per la stagione 2022/23, il Comitato per l’uva da tavola ASOEX ha previsto un calo delle esportazioni del 7,7% rispetto alla stagione precedente, per un totale di 68,6 milioni di cassette (8,2 kg) di uva da tavola fresca.
Come ha indicato il presidente dell’ente, “è importante sottolineare che questa seconda stima mostra un aumento delle esportazioni di nuove varietà, e non solo rispetto alla previsione precedente, ma anche in relazione alle spedizioni di varietà tradizionali e Red Globe, il che dimostra la sostituzione varietale che sta avvenendo nel settore e spiega, in parte, questa diminuzione delle spedizioni totali”.
Si prevede che le spedizioni di nuove varietà raggiungeranno 36.743.977 casse, rappresentando più del 50% delle spedizioni – in particolare il 53,5% -, mentre le varietà tradizionali avranno una partecipazione del 29,7%, con 20.372.471 casse, e le Red Globe parteciperanno con il 16,8% del totale con 11.490.306 casse.
“C’è un aumento delle varietà bianche, a differenza della prima previsione, pari a 24.008.975 casse. Mentre per le altre c’è un calo rispetto alla precedente previsione. Le varietà rosse, infatti, dovrebbero raggiungere 26.634.236 casse, quelle nere 6.473.237 e le Red Globe dovrebbero totalizzare 11.490.306 casse”, ha riferito l’ASOEX.
Il previsto calo delle esportazioni non sarà uniforme nei principali mercati dell’industria cilena. Negli Stati Uniti, dove si prevede di spedire il 56,3% dei volumi di uva da tavola in questa stagione, si prevede un leggero calo dell’1%; l’Asia, che riceverebbe il 21,6% del totale, subirebbe un calo delle spedizioni del 9% e l’Europa, con una quota stimata dell’8,8%, potrebbe subire un calo del 27%.
Per ora, la campagna è iniziata con un ritardo di due settimane legato al freddo primaverile e, secondo le fonti del settore, le spedizioni dovrebbero essere iniziate nella settimana 50.
Australia: inizio tardivo della stagione
In Australia si sta entrando nella stagione di punta dell’uva da tavola, con le prime varietà sugli scaffali prima di Natale. Ma un coltivatore dello stato di Victoria spiega che l’uva sta arrivando molto tardi in questa stagione, fino a 3-4 settimane dopo a seconda della varietà e della posizione all’interno della regione.
“Abbiamo avuto una primavera molto umida e fresca e l’inizio dell’estate è ancora freddo con troppe giornate nuvolose, quindi non le migliori condizioni per l’uva in questa fase. Questo è dovuto all’evento atmosferico La Nina, che è il terzo consecutivo, e non possiamo farci molto. In questa fase non possiamo vedere la qualità finale, ma nelle prossime due settimane avremo un’idea delle dimensioni, dato che abbiamo finito di applicare la giberellina. In un’annata normale, in questo periodo dell’anno la raccolta delle varietà precoci potrebbe essere già iniziata in alcune zone e le varietà medio-tardive potrebbero essere in procinto di arrivare”.
Si prevede che nelle prossime settimane il tempo si stabilizzi e che inizino ad arrivare giornate più calde, per cui le viti cominceranno ad accelerare la produzione, il che sarà un’ulteriore sfida, ma presto tutto tornerà alla normalità.
A cura di FreshPlaza
Data di pubblicazione: lun 19 dic 2022