Grape Exhibition: la manifestazione pensata per mettere a sistema le ultime novità e le innovazioni nel comparto dell’uva da tavola

Grape Exhibition: la manifestazione pensata per mettere a sistema le ultime novità e le innovazioni nel comparto dell’uva da tavola

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Innovazione può essere un innesto a spacco, innovazione può essere anticipare o posticipare l’utilizzo di un formulato, riuscire a trovare la giusta angolazione per ottimizzare l’impianto ad Y ( o a tendone modificato), controllare magazzino e operai da un’app…

Tutto questo e molto altro è emerso ieri – 7 luglio 2021 – nel corso della prima “Grape Exhibition”: la manifestazione pensata per mettere a sistema le ultime novità e le innovazioni che fanno capolino nel comparto dell’uva da tavola.

L’evento nato dalla collaborazione tra Fruit Communication e lo studio di consulenza Doctor Farmer ha subito registrato l’entusiastica partecipazione dei tecnici dello studio agronomico Agriproject, dell’Azienda Agricola FraVa  (dei Fratelli Valenzano) e delle aziende sponsorVivai MurcianoIo AgriCompo Expert e Upl.

Visto il successo della prima edizione di “Grape Exhibition” è già in programma una seconda giornata, che si terrà il 21 luglio 2021 a Rutigliano, con Focus sulla produzione di Uva a Residuo Zero e la nutrizione dell’uva da tavola senza fare uso di prodotti chimici. Per avere maggiori informazioni continuate a seguire il sito www.uvadatavola.com .

Vito Valenzano, uno dei Fratelli Valenzano, per l’occasione, ha letteralmente spalancato i cancelli della propria azienda viticola per ospitare i curiosi partecipanti che, sfidando il termometro – si sono affacciati in agro tra Adelfia e Acquaviva (Ba).

Dall’incontro è emersa la necessità di organizzare maggiori occasioni del genere, capaci di far circolare le informazioni all’interno del comparto dell’uva da tavola. Comparto che si trova oggi ad affrontare delle profonde trasformazioni che ha bisogno come prima cosa di confrontarsi e di fare sistema per poter effettuare delle scelte razionali e fondamentali per la sopravvivenza futura delle aziende agricole.

Vito Valenzano ha infatti affermato: “Non possiamo più permetterci di sbagliare. Siamo impegnati nel sostenere diversi breeder italiani perché crediamo nella necessità di cultivar selezionate da e per il nostro territorio”.

“Scegliere la varietà più corretta da impiantare dovrebbe essere un processo razionale – ha aggiunto l’agronomo di Agriproject Antonio Mastropirro -. La risposta non è univoca e dipende da una lunga serie di variabili (pedoclimatiche, tecniche, di mercato ecc…). Volete sapere il paradosso? Per questa azienda agricola il cavallo di battaglia è l’uva Italia, perché sono riusciti a valorizzarla correttamente”.

Maurizio Simone – agronomo per Doctor Farmer – ha sottolineato: “Bisogna comprendere che la varietà giusta in assoluto non esiste. La risposta a questa domanda cambia da azienda ad azienda”.

Gli approfondimenti tecnici sono stati condotti dagli agronomi di Agriproject Group: Antonio Carlomagno e Lorenzo Pellegrino.

Il primo ha esposto uno studio che il gruppo sta conducendo con l’università di Padova e dal quale emerge l’importanza di interventi “estitivi” da compiere  nell’annata produttiva precedente, per inibire e ritardare l’insorgere delle principali malattie fungine, come oidio e botrite. Sempre dai nuovi studi emerge come l’uso degli induttori di resistenza già ad inizio campagna, quando la pianta è più ricca di energie, permette di ottenere risultati migliori perché la vite risponde più prontamente agli stimoli. Oggi questi prodotti vengono utilizzati solo nelle fasi finali con l’unico obiettivo di ridurre il numero di residui. 

Il secondo ha invece illustrato le diverse tecniche adoperate per l’allevamento della vite da tavola, spiegando il percorso che ha condotto l’azienda ospitante a realizzare quella precisa conduzione a tendone modificato, detta anche a “Y”. In aggiunta l’agronomo ha parlato di come, per ovviare alla scarsità di potatori specializzati, Agriproject sta conducendo delle sperimentazioni circa la “potatura a cordone speronato” anche su vite da tavola.

 

Autore: Teresa Manuzzi 

Fonte: Uva da Tavola